giovedì 4 giugno 2020

STEP #24 - Una sintesi conclusiva

Il termine "modello", che deriva dal latino "modulus", ha un significato pluridisciplinare e versatile.
I suo primi utilizzi risalgono al Rinascimento e al campo dell'arte, in cui il modello può essere il bozzetto per una statua o un dipinto, ma anche colui o colei che si presta a posare come soggetto di un'opera, o ancora un "canone" da seguire. Con il significato di "paradigma", invece, esso è fondamentale nella filosofia: modello è l'idea nell'iperuranio platonico, qualcosa di perfetto ed eterno che si presta come esempio e principio, è l'archè che ricercavano i presocratici, è Dio stesso, è utopia. Non mancano esempi anche nella filosofia contemporanea: si pensi a Wittgenstein e alle sue teorie riguardo la comunicazione tramite immagini. Restando nella sfera dell'astrazione, non si può ignorare la valenza che il modello ha nelle scienze, in qualità di rappresentazione schematica di una teoria metafisica che permette la spiegazione di fenomeni in modo oggettivo (un modello dell'universo, del DNA...). Ma nella matematica ha un posto ancor più privilegiato, tanto che esiste una disciplina della logica denominata proprio "teoria dei modelli". Lungi dal considerarlo come qualcosa di avulso dalla realtà, guardando una dimensione prettamente fisica, un modello può essere una persona, come esemplare di virtù (si parla di modelli di comportamento), o addirittura una professione, se si considera l'ambito della moda. Infine un oggetto come originale da riprodurre o come rappresentazione in scala ridotta, è un modello: per questo è fondamentale nell'ambito della tecnologia, dell'industria, essendo effettivamente alla base della produzione in serie, e dell'ingegneria.

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