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lunedì 25 maggio 2020

STEP #18 - nella filosofia contemporanea: Wittgenstein


(in particolare, riguardo il concetto di modello, si veda il video dal minuto 1:00 a 3:24)


Ludwig Josef Johann Wittgenstein (1889 – 1951) è stato uno dei più importanti pensatori del XX secolo. Il "Tractatus Logico-Philosophicus" è l'unica opera da lui pubblicata in vita ed essa si concentra sul problema della comunicazione di idee tra gli esseri umani e sulla delimitazione delle possibilità del linguaggio.

Wittgenstein descrisse il linguaggio come raffigurazione logica del mondo, dove per mondo si intende un insieme di "fatti", di tutto ciò che accade. Ancor più importante è la nostra percezione del mondo:

"noi ci facciamo immagini dei fatti"

scrisse il filosofo austriaco. Noi creiamo, cioè, modelli nella nostra mente rispetto a quello che viviamo: questo si trova anche alla base della comunicazione e della fallacia di quest'ultima. 
Le parole ci permettono di creare immagini, ma il problema consiste nello scambio e nella trasmissione di queste da persona a persona: tipicamente, non siamo capaci di far in modo che nelle menti altrui si crei la stessa immagine a cui ci riferivamo originariamente, ossia il nostro modello. Questo crea ambiguità, incomprensione, ineffabilità. 

La soluzione che Wittgenstein propose per tale questione è riassumibile nella celebre citazione: 

"Su ciò di cui non si è in grado di parlare, si deve tacere
Wovon man nicht sprechen kann, darüber muss man schweigen.
(Tractatus logico-philosophicus, 7)

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Fonti:

sabato 2 maggio 2020

Pubblicità e modelli: #InsiemePerRipartire



"Abbiamo creato tanti modelli nella nostra storia, ma oggi sono più importanti i modelli a cui ci ispiriamo. E non stiamo parlando di automobili, ma di persone, di chi non si è arreso al cambiamento, ma è riuscito a trasformarlo in un nuovo inizio. Perché la vita va avanti, e sono i modelli che scegliamo a indicarci la strada per ripartire

- Alex Zanardi

giovedì 16 aprile 2020

STEP #10 - Rose come "modella" in Titanic



Questa scena, entrata nella storia del cinema, tratta dal rinomato film "Titanic", offre un'immediata (ma non per questo superficiale) interpretazione e rappresentazione del termine "modello". Kate Winslet, alias Rose, si offre di posare, nuda, con indosso solo il prezioso gioiello "Cuore del mare", per un quadro dello squattrinato artista Jack Dawson: ella interpreta, dunque, il ruolo di modella per un'opera d'arte. Il giovane, dopo averle mostrato la posa da adottare, non fa altro che imitare un modello, il modello che lei rappresenta; la cosa tra l'altro, lo coinvolge a livello emotivo in maniera evidente. E' importante, quindi, che egli presti massima attenzione nel disegnare i tratti della donna con il carboncino e che mantenga con lei un continuo, costante contatto visivo.
Effettivamente, quello legato all'ambito artistico in generale è uno dei significati più comuni e in uso del termine, oltre che l'attribuzione che viene ad esso data in una delle sue prime comparse nella lingua italiana (precisamente, nelle Rime di Michelangelo Buonarroti). 

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Per approfondire:

giovedì 2 aprile 2020

Il modello e la realtà


Un interessante video che esemplifica e descrive, in maniera facilmente comprensibile, la differenza tra il modello e la realtà (il modello non è la realtà!) nell'ambito della psicologia.

mercoledì 1 aprile 2020

STEP #05 - Il "modello" in pubblicità


Qual è la differenza tra modello e realtà nella pubblicità? 




In pubblicità, come ben sappiamo e vediamo continuamente, è tutto lecito. Il caso sopra riportato è emblematico: una pizza surgelata viene mostrata come una vera pizza tradizionale, idealmente trasportata da un fattorino, da Napoli direttamente "a casa tua". Nella mente di uno spettatore, che vede in televisione lo spot, si figura un'immagine, evidentemente sbagliata. Il confine tra ciò che ci viene mostrato, pura imitazione, neanche perfettamente riuscita, e realtà dei fatti non è così sottile come appare: si pensi agli ingredienti, necessariamente diversi, e al fatto stesso che il prodotto sia surgelato, che preclude qualsiasi analogia sostanziale con il celeberrimo esempio napoletano. Sono davvero "le stesse cose buone che useresti tu", come dicono?
Il risultato della declinazione del modello nella realtà potrebbe non essere così soddisfacente.


www.comolakehost.com/wp-content/uploads/2019/03...Pizze surgelate: prova d'assaggio | Dissapore
       

Se si considera la definizione di Marvin Minsky "A è un modello della realtà B per un osservatore C se l'osservatore C ponendo domande al modello A riceve risposte relative alla realtà B", è chiaro che l'immagine a sinistra rappresenta A, quella sulla destra B, e lo spettatore C.