Qual è la differenza tra modello e realtà nella pubblicità?
In pubblicità, come ben sappiamo e vediamo continuamente, è tutto lecito. Il caso sopra riportato è emblematico: una pizza surgelata viene mostrata come una vera pizza tradizionale, idealmente trasportata da un fattorino, da Napoli direttamente "a casa tua". Nella mente di uno spettatore, che vede in televisione lo spot, si figura un'immagine, evidentemente sbagliata. Il confine tra ciò che ci viene mostrato, pura imitazione, neanche perfettamente riuscita, e realtà dei fatti non è così sottile come appare: si pensi agli ingredienti, necessariamente diversi, e al fatto stesso che il prodotto sia surgelato, che preclude qualsiasi analogia sostanziale con il celeberrimo esempio napoletano. Sono davvero "le stesse cose buone che useresti tu", come dicono?
Il risultato della declinazione del modello nella realtà potrebbe non essere così soddisfacente.
Se si considera la definizione di Marvin Minsky "A è un modello della realtà B per un osservatore C se l'osservatore C ponendo domande al modello A riceve risposte relative alla realtà B", è chiaro che l'immagine a sinistra rappresenta A, quella sulla destra B, e lo spettatore C.
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