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venerdì 5 giugno 2020

STEP #25 - Dialogo tra un artista e un matematico (sul modello)

Due vecchi compagni di liceo decidono di incontrarsi dopo tanto tempo, dopo aver scoperto, grazie a un social network, di trovarsi nella stessa città. Uno di loro si è laureato in matematica e ora insegna in università il corso di "teoria dei modelli"; l'altro è uno scapestrato artista che si guadagna da vivere girando l'Europa con la sua arte.

ARTISTA: Quindi insegni in università adesso? Chi l'avrebbe mai detto? Non io di certo: credevo che le tue propensioni fossero altre. Quale corso sei riuscito a guadagnarti?

MATEMATICO: In realtà non era nei miei piani né nelle mie aspettative, ma poi ho saputo di una cattedra vacante in un corso di laurea magistrale sulla teoria dei modelli. Non potevo perdere l'occasione.

ARTISTA: "Teoria dei modelli"? Wow!

MATEMATICO: Non mi aspettavo che tu capissi...

ARTISTA: In effetti non so di cosa parli: per me i "modelli" sono le persone che uso come soggetti dei miei quadri, delle mie opere.

MATEMATICO: Direi proprio che ci occupiamo di cose diverse. Due mondi diversi.

ARTISTA: Ah no, aspetta! Un modello è anche uno schizzo, un bozzetto, quello che si segue e si perfeziona per la stesura dell'opera finale. Sai quanti modelli ha dovuto creare Canova prima di realizzare il capolavoro "Amore e Psiche"? E' una parte fondamentale del processo creativo. Insomma... devo supporre che ti sia dato all'arte anche tu?

MATEMATICO: Ma no! Il modello è una costruzione prettamente teorica, capisci? La tua è un'interpretazione estremamente superficiale.

ARTISTA: Disapprovo, ma voglio proprio conoscere il tuo pensiero a riguardo. Illuminami.

MATEMATICO: Non pretenderei mai di spiegarti di cosa mi occupo, né tantomeno cosa sia un modello nella logica matematica. O cosa sia a logica matematica. Ma nel caso più semplice e generico, nelle scienze, il modello è una rappresentazione quantitativa, mentale, una mera schematizzazione che si presta per spiegare un fenomeno nella maniera più fedele possibile: avrai almeno sentito parlare di modello matematico di un sistema fisico, chimico, biologico, e via dicendo. Ma non è realtà, non è materia, spesso non è neanche perfetto. E' uno strumento.

ARTISTA: E poi voi matematici negate di essere i re dell'astrazione? Vivete nel mondo delle idee! Ad ogni modo, ti assicuro che il modello ha vita propria al di fuori dell'ideale e della scienza. Se proprio non vuoi fidarti del tuo scapestrato amico artista, fidati dell'industria, dell'ingegneria! Ti direi anche della moda, ma perderei presto la tua attenzione, per cui passerò oltre. Non sei forse arrivato qui con il tuo nuovo modello di FIAT? E secondo te le catene di produzione su cosa si basano? Su progetti, su modelli in scala, sulla loro realizzazione e sulla loro riproducibilità. E per l'arte non è molto diverso, come ho già tentato di spiegarti. Amico mio, il modello è pura realtà, sussiste in questa, è concretizzazione di un'idea, non l'idea stessa. Quello fuori del mondo, almeno per una volta, mi sembri tu.

MATEMATICO: Sai, potresti quasi avermi smosso, fosse anche di un solo millimetro, dalla mia idea. Potrei proporti un compromesso: una frase di un matematico e scienziato che ho ammirato moltissimo e che tuttora è esempio - e modello, per rimanere in tema - per me. Marvin Minsky in un articolo scrisse: "A è modello della realtà B per un osservatore C, se l'osservatore C ponendo domande ad A ottiene risposte relative a B". 

ARTISTA: Non vorrei sbagliare, ma non mi sembra che questo contraddica in alcun modo la mia visione: la realtà "B" può essere, per esempio, un ritratto; "A" sarebbe la modella che posa per me, "C" sei tu che, conoscendo a priori l'opera, guardando la modella, ne riconosci la rappresentazione. Ti disturba questa interpretazione?

MATEMATICO: A dire il vero no, credo che tu abbia colto nel segno, e credo che Minsky abbia creato una definizione che può essere realmente universale, che escluderebbe a prescindere il motivo stesso della nostra discussione. Avrei dovuto nominarlo prima!

ARTISTA: Già, avresti dovuto! Finalmente un matematico che scende dall'iperuranio, oserei quasi dire "pragmatico": questa sì che è bella!... Bada bene, mi riferisco a lui, non a te.

MATEMATICO: Non hai perso la voglia di scherzare, vedo, in tutti questi anni.

ARTISTA: Mai! Ma ora, possiamo finalmente ordinare i nostri caffè?

lunedì 18 maggio 2020

Arte e modelli #6

Architettura: Palazzo Modello a Trieste

Palazzo Modello (Trieste): AGGIORNATO 2020 - tutto quello che c'è ...
Crediti immagine:
https://www.tripadvisor.it/Attraction_Review-g187813
-d8673286-Reviews-Palazzo_Modello-Trieste_
Province_of_Trieste_Friuli_Venezia_Giulia.html
Palazzo Modello è un palazzo storico sito in piazza Unità d'Italia a Trieste, in Friuli-Venezia Giulia situato tra Palazzo Stratti e il palazzo del municipio, venne costruito tra il 1871 e il 1872 durante i lavori di riqualificazione urbanistica della piazza. L'edificio si trova nel sito un tempo occupato da una cappella tardomedievale dedicata a San Pietro - da cui derivava l'originale nome di piazza San Pietro - e da una seicentesca chiesa dedicata a San RoccoIn seguito alla demolizione dei due edifici religiosi nel 1870, il Comune di Trieste, proprietario dell'area, incaricò l'architetto Giuseppe Bruni di progettare un palazzo che agisse da modello architettonico (da cui il nome) per gli altri edifici che sarebbero stati realizzati intorno alla piazza negli anni seguentiIl palazzo fu terminato nel 1872 e inizialmente adibito ad albergo.
L'edificio è caratterizzato da tre prospetti decorati in modo analogo, che affacciano su Via del Teatro, Capo di Piazza e Piazza Unità d'Italia, mentre il quarto lato è addossato a Palazzo Stratti.
Verticalmente il palazzo consiste in quattro piani oltre al piano terra, caratterizzati da stili diversi. Le finestre del secondo e del terzo piano sono dotate di terrazzini sorretti da mensole a voluta. Tra le finestre si trovano delle lesene decorate a bugnato a livello del piano terra e del primo piano e scanalate terminanti con un capitello corinzio nei due piani superiori. In corrispondenza dell'ultimo piano al posto delle lesene si trovano una serie di telamoni scolpiti nella curiosa posizione scaramantica di toccarsi i genitali.
I prospetti terminano con un cornicione decorato con motivi floreali.
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Fonti:
http://www.tuttotrieste.net/varie/unita/unita.htm
https://it.wikipedia.org/wiki/Palazzo_Modello

venerdì 8 maggio 2020

Arte e modelli #5

Il canone di Policleto: modello greco per la Bellezza

Doriforo, Policleto
Al greco Policleto (V sec. a.C.) si deve la prima teorizzazione dell'armonia, della bellezza e dell'equilibrio nell'arte, in particolare della scultura. Nel suo scritto andato perduto egli trattò delle proporzioni dell'anatomia umana e stabilì quello che sarebbe poi stato definito in suo onore "il canone di Policleto" (dal greco antico: Κάνον, "regola").
Una delle prime concretizzazioni di tale regola si ha nel Doriforo, opera dello stesso Policleto, in cui è evidente la centralità dei concetti di misura e rapporto tra le varie parti del corpo: la testa del soggetto è esattamente 1/8 dell'altezza, 3/8 il busto, 4/8 le gambe. Si notano inoltre le rispondenze tra braccio destro e gamba sinistra, braccio sinistro e gamba destra, ora alternativamente rilassati o in tensione, che generano un chiasmo, ossia un ritmo incrociato che ricorda la "chi" greca (χ). Si ottiene così qualcosa che va oltre la semplice simmetria, ovvero la perfetta armonia delle proporzioni.
Con Policleto e il suo canone, l'arte greca entrò nel culmine artistico della razionalità, definito "classico". 




Neuromodulazione Fasciale: impiego clinico dei meridiani ...
Uomo Vitruviano, Leonardo


Tuttavia il suo ruolo fu ancora più importante per la storia dell'arte, essendo egli stato ispirazione per un caposaldo della letteratura latina di argomento tecnico, ovvero il De Architectura di Vitruvio, che a sua volta fu fondamentale per lo sviluppo delle concezioni artistiche rinascimentali: un esempio per tutti è quello del celeberrimo Uomo Vitruviano di Leonardo da Vinci, che prende il nome dall'autore latino (anch'egli aveva insistito nel concetto di "quadratura" dell'uomo), ma che allo stesso tempo è apice della rappresentazione del canone policleteo. 




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Per approfondire: 

domenica 19 aprile 2020

Arte e modelli #4

Il modello nell'arte secondo il dizionario
Fonte: Grande Dizionario della Lingua Italiana, volume X (MEE-MOTI), UTET

giovedì 16 aprile 2020

STEP #10 - Rose come "modella" in Titanic



Questa scena, entrata nella storia del cinema, tratta dal rinomato film "Titanic", offre un'immediata (ma non per questo superficiale) interpretazione e rappresentazione del termine "modello". Kate Winslet, alias Rose, si offre di posare, nuda, con indosso solo il prezioso gioiello "Cuore del mare", per un quadro dello squattrinato artista Jack Dawson: ella interpreta, dunque, il ruolo di modella per un'opera d'arte. Il giovane, dopo averle mostrato la posa da adottare, non fa altro che imitare un modello, il modello che lei rappresenta; la cosa tra l'altro, lo coinvolge a livello emotivo in maniera evidente. E' importante, quindi, che egli presti massima attenzione nel disegnare i tratti della donna con il carboncino e che mantenga con lei un continuo, costante contatto visivo.
Effettivamente, quello legato all'ambito artistico in generale è uno dei significati più comuni e in uso del termine, oltre che l'attribuzione che viene ad esso data in una delle sue prime comparse nella lingua italiana (precisamente, nelle Rime di Michelangelo Buonarroti). 

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Per approfondire:

mercoledì 15 aprile 2020

Arte e modelli #3

Il capolavoro nasce dal modello
Il processo creativo da cui derivano le più grandi opere d'arte è, come si può ben immaginare, lungo e laborioso. Nel caso della scultura, in particolare, prima di scalfire il marmo, la pietra o il granito, è necessario avere un'idea più o meno precisa di quanto si vuole realizzare: uno schizzo, un bozzetto - un modello. Questi ultimi meritano non poca attenzione, poiché raccontano la storia e l'evoluzione dei capolavori. Particolarmente interessante da studiare è, ad esempio, la concezione, significativamente variata nel tempo, della composizione scultorea "Amore e Psiche giacenti" di Antonio Canova, il cui soggetto artistico viene ripreso da una favola latina presente in Apuleio.

Amore e Psiche (bozzetto) di Antonio Canova (1757-1822, Italy ...
Bozzetto per Amore e Psiche giacenti 
(1787; terracotta, altezza 25 cm; Venezia, Museo Correr)






Nell'idea originaria, Canova rappresenta i corpi degli amanti aggrovigliati in un indefinito abbraccio che sembrerebbe essere più una lotta, con Psiche che sovrasta Amore.








Canova, bozzetto Amore e Psiche | A Casa Buonarroti si apre … | Flickr
(1787) disegno a matita grassa su carta, 19,5 x 33,5 cm;
 Bassano del Grappa, Museo Civico, Gabinetto dei Disegni e delle Stampe




In uno schizzo a carboncino, più vicino all'opera definitiva, notiamo un'evoluzione rispetto al modello precedente e una forma più aperta ed equilibrata: i volti sono intuibili e Amore ha le ali. Questa è, tuttavia, ancora pura sintesi ritmica priva di dettaglio.





New York, un giorno al Metropolitan Museum | Viaggio nel Mondo
(1792 ca.) gesso, altezza 151cm; New York, Metropolitan Museum of Art







Dalle Memorie di Francesco Hayez, sappiamo che Canova faceva il suo piccolo modello "definitivo" in creta o terracotta e ne ricavava poi il calco in gesso, a grandezza naturale.







Le tre Grazie del Canova, Amore e Psiche ed altre 110 grandi opere ...
Amore e Psiche (1787-1793; marmo bianco, altezza 155cm; Parigi, Louvre








Finalmente, il calco di gesso viene riportato sul marmo e rifinito dopo la sbozzatura: nasce il capolavoro.







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Per approfondire: 
https://www.arteworld.it/analisi-antonio-canova-amore-e-psiche/

Fonti:
- L'arte di vedere 3 (dal Neoclassicismo ad oggi) a cura di Chiara Gatti, Giulia Mezzalama, Elisabetta Parenti, Lavinia Tonetti - edizioni scolastiche Bruno Mondadori, arte

domenica 12 aprile 2020

Arte e modelli #2

  >>> https://www.gigarte.com/ <<< 

Navigando sul sito il cui link è sopra riportato, che si propone di essere un archivio internazionale di arti contemporanee in rete, mi sono imbattuta in un dipinto, intitolato "il modello", di un artista pressoché sconosciuto. Credo che meriti una particolare attenzione, poiché esso fornisce una rappresentazione diretta, più o meno personale, del termine preso in considerazione dal blog, che non a caso è titolo dell'opera stessa.
Antonio Cantiello, il modello (2011), olio su tela
Misure: 50x60 cm
Collezione: studio dell'artista

sabato 11 aprile 2020

STEP #09 - Quando il modello diventa opera d'arte

Tra le definizioni principali del termine "modello", su un qualsiasi vocabolario, troviamo quella di "riproduzione in scala ridotta di un oggetto", riferito ai campi dell'arte, dell'architettura o dell'ingegneria. Per la scultura e la pittura in particolare, spesso la presenza di un modello come "bozza preparatoria" risulta essere fondamentale per la concezione dell'opera vera e propria, ed è parte integrante del processo creativo. Ma in alcuni casi il modello viene realizzato in maniera tale da poter essere considerato esso stesso, a posteriori, un'opera d'arte.
Un esempio ne è il dipinto "La fiumana", di Giuseppe Pellizza da Volpedo, che originariamente doveva essere uno studio preliminare ad olio per il quadro definitivo, il "Il quarto stato". Quest'ultimo, infatti, è il risultato di una lunga elaborazione, che inizia nel 1892 con vari schizzi denominati "Ambasciatori della fame" e prosegue su una tela più grande, che è appunto "Fiumana", in cui è i protagonisti sono lavoratori, gente del popolo. A capo del corteo troviamo due uomini e una donna con un bambino il braccio: essi sono il simbolo della rivolta proletaria. Il dipinto è realizzato con le tecniche pittoriche del Divisionismo. 

File:La fiumana (Volpedo).jpg - Wikipedia

Giuseppe Pellizza da Volpedo, "La Fiumana" (1898)
Dimensioni: 255x428 cm
Ubicazione: Pinacoteca di Brera, Milano


Il pittore non fu propriamente soddisfatto del suo operato, motivo per cui, nel 1901, attenendosi più strettamente al modello precedente rispetto a quanto avesse fatto tra prima e seconda stesura, e mantenendo la composizione di quest'ultima, decise di realizzare una nuova versione del quadro, "Quarto stato", che sarebbe poi diventata il vero e proprio manifesto del proletariato italiano dell'Ottocento/Novecento.

Quarto Stato.jpg
Il quarto stato (1901)
File:Ambasciatori della Fame.jpg - Wikipedia
Ambasciatori della fame (1892)

Per i significati del termine "modello" nell'arte si confronti: 

martedì 7 aprile 2020

Arte e modelli #1

L'arte ai tempi del Coronavirus
Molti artisti in giro per il mondo si sono cimentati nella reinterpretazione di celebri modelli artistici adattandoli alla realtà attuale, tramite la ormai diffusa tecnica del murales o tramite il photoshop, che da un lato fanno sorridere ma dall'altro mostrano in maniera più che efficace la triste contemporaneità che viviamo a causa della pandemia. Troviamo i due amanti del celebre "Il bacio" di Hayez con delle bottigliette di amuchina in mano (1), la Gioconda con la mascherina sul volto (2), così come la protagonista de "L'assenzio" di Degas (3).
(1)Il bacio di Hayez ma con mascherina, l'opera di TvBoy sull'amore ...

(2)   La Gioconda di TvBoy mette la mascherina: "La fobia del contagio ...

(3)   A Pisa, Degas "corretto" al tempo del coronavirus - la Repubblica
                                         

Allego inoltre un simpatico video impazzato sul web negli ultimi giorni: quadri famosi vengono mostrati con titoli alternativi, relativi alla situazione attuale: