martedì 7 aprile 2020

Arte e modelli #1

L'arte ai tempi del Coronavirus
Molti artisti in giro per il mondo si sono cimentati nella reinterpretazione di celebri modelli artistici adattandoli alla realtà attuale, tramite la ormai diffusa tecnica del murales o tramite il photoshop, che da un lato fanno sorridere ma dall'altro mostrano in maniera più che efficace la triste contemporaneità che viviamo a causa della pandemia. Troviamo i due amanti del celebre "Il bacio" di Hayez con delle bottigliette di amuchina in mano (1), la Gioconda con la mascherina sul volto (2), così come la protagonista de "L'assenzio" di Degas (3).
(1)Il bacio di Hayez ma con mascherina, l'opera di TvBoy sull'amore ...

(2)   La Gioconda di TvBoy mette la mascherina: "La fobia del contagio ...

(3)   A Pisa, Degas "corretto" al tempo del coronavirus - la Repubblica
                                         

Allego inoltre un simpatico video impazzato sul web negli ultimi giorni: quadri famosi vengono mostrati con titoli alternativi, relativi alla situazione attuale: 


domenica 5 aprile 2020

STEP #07

IL MODELLO

Perché non tenteremo la fortuna
d’un bel sonetto biascicante in ore
e dove il core rimi con amore
e dove luna rimi con laguna?

Pensiero! - E non bellezza inopportuna.
Sincerità! - Il tema delle «otto ore».
Amore! - Un tal che si trapassa il core
per una sarta, al chiaro della luna.


«Ma che arte, che lima!.... Chi s'adopra,
scrivendo, a farsi intendere con poca
fatica, sarà valido e sincero...»


Così farò. Così, lasciata l'opra
del paiolo e del mestolo, la cuoca
dirà con te: «Ma qui c'è del pensiero!».


- Guido Gozzano, Poesie sparse (XX secolo)

Guido Gozzano, il cui nome legato alla corrente letteraria post-decadente decrepuscolarismo, scrive il sonetto sopra riportato per segnalare il suo distacco dal modello classico e tradizionale di poesia: da qui deriva la scelta del titolo. La struttura metrica è quella del sonetto (due quartine e due terzine, con schema di rime ABBA ABBA CDE CDE), ma l'utilizzo stesso di quest'ultimo risulta essere una critica intrinseca non solo verso la letteratura di matrice stilnovista, dantesca o petrarchesca, all'interno della quale l'invenzione del sonetto si colloca e che è quindi "Modello" per eccellenza, ma anche verso le sue imitazioni più recenti. Questo è perfettamente in linea con l'idea di letteratura dei Crepuscolari, che, come gli altri contemporanei Avanguardisti, miravano a un rinnovamento della poesia. Il loro nome, in particolare, deriva dall'idea di considerarsi come un "mite e lunghissimo crepuscolo" nella letteratura italiana, dopo il mattino (DantePetrarcaBoccaccio), il mezzodì (Boiardo, Ariosto, Tasso), il primo meriggio (GoldoniParini, Alfieri) e il vespro (FoscoloManzoniLeopardi).
La poesia riportata risulta essere, dunque, un insolito manifesto di poetica.

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Per approfondire:
- sul modello stilnovista: https://letteritaliana.weebly.com/voi-che-per-li-occhi-mi-passaste-l-core.html
- sui movimenti d'Avanguardia: https://www.skuola.net/appunti-italiano/novecento/900-contesto-storico/avanguardie-futurismo-crepuscolari.html
- sui Crepuscolari: https://it.wikipedia.org/wiki/Crepuscolarismo

sabato 4 aprile 2020

STEP #06 - Il Superuomo dannunziano: modello ideale di uomo


Gabriele D'Annunzio, militare e politico, poeta "vate" dell'Italia e simbolo del Decadentismo, è celebre, tra le altre cose, per la sua definizione del modello ideale di uomo: il Superuomo. Il termine italiano traduce il tedesco Übermensch (letteralmente "Oltreuomo"), introdotto da Friedrich Nietzsche e utilizzato da quest'ultimo per indicare colui che, libero da catene e falsi valori etici e sociali, dettati dallo spirito apollineo e dalla filosofia di Socrate, segue invece lo spirito dionisiaco e pratica il "nichilismo attivo", diventando veramente se stesso in una futura nuova epoca.


D'Annunzio fra i pastori – alleo.it     Friedrich Nietzsche On The Secret Ingredient For Happiness

D'Annunzio, fornisce un'interpretazione molto personale della figura del Superuomo nietzschiano, esasperando il concetto di affermazione di sé, il rifiuto per la borghesia, la "volontà di potenza", creandone un mito che verrà poi ulteriormente strumentalizzato dai nazionalsocialisti. Secondo il poeta, è un diritto di pochi esseri eccezionali quello di innalzarsi per creare una nuova aristocrazia tirannica, guardando, come esempio, al passato glorioso di Roma. 
Nel romanzo "Le vergini delle rocce", Claudio Cantelmo, è l'ideal-tipo latino, che cerca una donna a cui unirsi per generare il futuro re di Roma che avrebbe guidato l'Italia riportandola all'antica magnificenza.
Il primo libro del romanzo è occupato dalle riflessioni di Claudio Cantelmo sulla società presente e sul compito delle élites aristocratiche: per questo risulta essere un vero e proprio manifesto politico del superuomo. Ne riporto alcuni passi significativi:

Le Vergini delle Rocce (1896) - LA FIUMANA DEL PROGRESSO

<<  [...] l'arroganza delle plebi non era tanto grande quanto la viltà di coloro che la tolleravano o la secondavano. Vivendo in Roma, io era testimonio delle più ignominiose violazioni e dei più osceni connubii che mai abbiano disonorato un luogo sacro. [...] Una sera di settembre, su quell'acropoli quirina custodita dai Tindaridi gemelli, mentre una folla compatta commemorava con urli bestiali una conquista di cui non conosceva l'immensità spaventosa (Roma era terribile come un cratere, sotto una muta conflagrazione di nubi), io pensai: «Qual sogno potrebbero esaltare nel gran cuore d'un Re questi incendii del cielo latino! Tale che sotto il suo peso i cavalli giganteschi di Prassitele si piegherebbero come festuche.... Ah chi saprà mai abbracciare e fecondare la Madre col suo pensiero oltrapossente? A lei sola - al suo grembo di sasso che fu nei secoli l'origliere della Morte - a lei sola è dato generar tanta vita che se ne impregni il mondo un'altra volta.» E io vedevo, nella mia imaginazione, dietro le vetrate fiammeggianti del balcone regale, una fronte pallida e contratta su cui, come su quella del Còrso, era inciso il segno d'un destino sovrumano. >>

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Per approfondire:
https://it.wikipedia.org/wiki/Cos%C3%AC_parl%C3%B2_Zarathustra
https://it.wikipedia.org/wiki/Oltreuomo
http://dannunziog.altervista.org/nietzsche-e-il-superuomo/
https://it.wikipedia.org/wiki/Le_vergini_delle_rocce

giovedì 2 aprile 2020

Il modello e la realtà


Un interessante video che esemplifica e descrive, in maniera facilmente comprensibile, la differenza tra il modello e la realtà (il modello non è la realtà!) nell'ambito della psicologia.

mercoledì 1 aprile 2020

STEP #05 - Il "modello" in pubblicità


Qual è la differenza tra modello e realtà nella pubblicità? 




In pubblicità, come ben sappiamo e vediamo continuamente, è tutto lecito. Il caso sopra riportato è emblematico: una pizza surgelata viene mostrata come una vera pizza tradizionale, idealmente trasportata da un fattorino, da Napoli direttamente "a casa tua". Nella mente di uno spettatore, che vede in televisione lo spot, si figura un'immagine, evidentemente sbagliata. Il confine tra ciò che ci viene mostrato, pura imitazione, neanche perfettamente riuscita, e realtà dei fatti non è così sottile come appare: si pensi agli ingredienti, necessariamente diversi, e al fatto stesso che il prodotto sia surgelato, che preclude qualsiasi analogia sostanziale con il celeberrimo esempio napoletano. Sono davvero "le stesse cose buone che useresti tu", come dicono?
Il risultato della declinazione del modello nella realtà potrebbe non essere così soddisfacente.


www.comolakehost.com/wp-content/uploads/2019/03...Pizze surgelate: prova d'assaggio | Dissapore
       

Se si considera la definizione di Marvin Minsky "A è un modello della realtà B per un osservatore C se l'osservatore C ponendo domande al modello A riceve risposte relative alla realtà B", è chiaro che l'immagine a sinistra rappresenta A, quella sulla destra B, e lo spettatore C.